dare una spinta. questo è l'intento.
lavorando conosco ed imparo ad apprezzare molte persone le cui attività meritano di essere fatte conoscere per agevolare come possibile il loro successo.
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altro intento dichiarato è aiutare a mettere a fuoco alcuni temi che pur essendo di dominio pubblico non ottengono l'attenzione che secondo me dovrebbero per i risvolti e le influenze che hanno sulla nostra vita.

mercoledì 30 aprile 2008

la ricordate la parabola dei tre talenti?

la parola del signore.
la saggezza dei tempi antichi.
il grande consiglio di far lavorare quanto ci è stato dato. poco o tanto che sia.
rileggerla a volte fa venire buoni propositi.
ve la ripropongo:

un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
Colui che aveva ricevuto cinque talenti, messosi in cammino subito, lavorò in essi e ne guadagnò altri cinque.
Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, allontanatosi, scavò una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi torna e vuole regolare i conti con loro.
Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti costituirò su molto; entra nella gioia del tuo padrone.
presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti costituirò su molto; entra nella gioia del tuo padrone.
Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, ho conosciuto che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; impaurito andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco: hai il tuo.
Il padrone gli rispose: Servo malvagio e fannullone, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque fa sarà dato e abbonderà; ma a chi non fa sarà tolto anche quello che ha.