Il ritmo sta incredibilmente finendo la disponibilità degli stock del pianeta con questa spinta.
Quando si guarda il mare pare interminabile.
E così il suo contenuto. Ma pare che i nostri supermercati siano più voraci delle capacità di riproduzione naturale.
Il documentario consente di cogliere la dimensione del fenomeno.
Sono sempre di più le zone dette "dead zone" del fondale marino, ormai spremuto ed inquinato all'inverosimile.
Sono molti i paesi che per non farsi "rubare" il pesce dalle nazioni vicine provvedono a ripulire integralmente la propria area di pertinenza senza più curare le reali necessità di mercato.
Questo influisce negativamente sul prezzo svalutando la merce e richiedendo maggior pescato con notevole pressione sullo spreco.
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